Mi ricordo Rai Stereonotte. Incominciava sulla modulazione di frequenza di Radio 3 alle 24,30, dopo il Giornale della Mezzanotte, terminava alle 6,00 del mattino. La trasmissione, ideata da Pierluigi Tabasso, aveva una sigla scritta da Roberto Colombo che si chiamava Viaggiando. Andò in onda dall’ 8 novembre 1982 al luglio 1995. Io incominciai a seguirla abitualmente intorno al 1983/84, specialmente nel fine settimana. Mi ricordo i led rossi del radioregistratore sulla scrivania, e le cuffie che mi aprivano quel mondo musicale. I conduttori che si alternavano si portavano i dischi da casa, erano lì esclusivamente a trasmettere la musica che reputavano interessante, ognuno aveva la sua “linea”, seguiva i propri generi, faceva le proprie scoperte. Ogni genere musicale aveva una sua voce corrispondente, voci spesso straordinariamente radiofoniche. C’era Massimo Cotto, “specializzato” in Bruce Springsteen e rock americano insieme a Mauro Zambellini, Teresa De Santis con il post punk e la new wave inglese di This Mortal Coil, Big Country, Smiths, Cocteau Twins, Eco & the Bunnymen, il garage underground australiano di Francesco Adinolfi, il folk e la sperimentazione di Emanuele Li Castro, il pop anglosassone di Giancarlo Susanna. E mi ricordo, c’erano anche Ernesto Assante, Ernesto De Pascale, Felice Liperi, Peppe Videtti, Giampiero Vigorito. La voce che mi ricordo di più è quella di Teresa De Santis: morbida, profonda, un po’ sensualnotturna. Io non sognavo Teresa De Santis, ma la su a voce. Avrei voluto vedere Teresa De Santis in studio prima di mandare un pezzo. Poi, però, mi dicevo che se l’avessi vista dal vivo la sua voce avrebbe perso il suo invincibile fascino. Mi ricordo quando Teresa De Santis annunciò Where the rose is sawn dei Big Country, appena usciti con Steel Town: al primo rullare della batteria, quasi da marcetta, e al primo accordo di chitarra fui definitivamente innamorato di Teresa De Santis. Della sua voce.
da Mi ricordo. Ci sono tonnellate di ricordi in questo blog, varrebbe proprio la pena di raccoglierli in un libro...