domenica 27 dicembre 2009

Silver Surfing > Haight Ashbury


"La gente ha una fervida immaginazione e passando di bocca in bocca i fatti diventano leggende, fino a far diventare credibile l'incredibile. So cosa si dice di me: mi chiamano il Silver Surfer e qualcuno è convinto che io venga da un altro pianeta. Beh, quando passeggio lungo le strade di San Francisco anche a me, di tanto in tanto, viene ormai da pensare di venire da un altro pianeta… non ricordo quando cominciarono a chiamarmi il surfer d’argento, deve essere per qualche cosa che combinai sulle spiagge giù a Monterey o a Santa Barbara, ma non ricordo: raramente eravamo sobri, e all’epoca giravano un sacco di allucinogeni, non se ne coglieva il pericolo e pensavamo invece che ci aiutassero a vedere oltre. Outside e inside…
Uno che l’aveva presa pesante con l’acido era DareDevil, ma si può capirlo. Era cieco come una talpa e solo con l’LSD vedeva il mondo a colori. E poi c’era questo tipo, Dr. Strange, non ne era mai a corto ed il denaro non sembrava essere un problema.
C’erano anche brutti ceffi, magari sotto sotto non cattivi ma che erano entrati troppo nel ruolo. Per esempio, Hulk, un gigante in giacca di pelle con stampato Hell’s Angels sulla schiena; in giro sul suo chopper pensava dovesse mostrarsi cattivo per forza, almeno fino ad Altamont… Se uno come Hulk si imbatteva in quello svedese, quello biondo con gli occhi azzurri, Thor, erano risse... Comunque quando Hulk incontrò la sua metà (She Hulk la chiamammo) dovette vendere la Harley e non ebbe mai più il permesso di comperarne una.
Parlandone mi vengono alla mente tutti gli altri. L’uomo ragno, sempre senza un cent, non c’era modo di liberartene. Qualcuno gli inventò il soprannome perché quando lo incontravi eri come una mosca che cadeva nella tela.
Wonder Woman, chi non le è riconoscente? La donna più generosa del mondo, te ne faceva vedere di meraviglie. Credo sia stata lei a fare da nave scuola alla metà di noi, e non te ne faceva un problema se eri al verde. Il problema era non innamorarsene.
E quell’altro, il piedi piatti, sempre pronto a rompere i coglioni, Dr. Destino lo chiamavamo, perché era destino trovarselo di traverso quando meno ne avevi bisogno. Chissa che fine ha fatto e se ora è solo un innocuo pensionato con il problema di tirar sera".

il post integrale si può leggere sull’improbabile blog di Silver Surfer, sottotitolo "rock for a better world".

domenica 20 dicembre 2009

Red River Shore > Santa Claus Is Coming To Town


"Sting dice che odia il Natale. Ma lui è uno con le palle. Lui è un figo, in tutti i sensi, fisico in forma straordinaria nonostante i quasi 60 anni, lui è uno che fa sesso tantrico, sai lui riesce a fare sesso anche per sette ore consecutive. E' uno di quelli che non sbagliano mai niente nella vita, a cui va tutto bene. Fa un disco bellissimo dedicato all'inverno perché il Natale, lui lo odia. Senza canzoni di Natale ovviamente.
Noi, invece, che siamo degli sfigati, che ci vanno storte tre cose su due, che a 47 anni ne dimostriamo più di 60, che il sesso... be', era divertente, se ci ricordiamo bene, noi stiamo dalla parte del vecchio bastardo, e se disco di Natale deve essere, che sia un cazzuto disco di Natale vero e proprio. Lui, ebreo, ateo, cristiano rinato e poi morto e risorto mille volte, 70 anni alla soglia, uno che la storia del rock l'ha fatta sul serio, mica mandava messaggi in bottiglia a Roxanne, rischiando la pelle, mica facendo il sesso tantrico, uno che ha amato e odiato davvero, uno che sa che non c'è successo come il fallimento e che il fallimento non è un successo per niente. Che sa che quando hai perso tutto, hai solo da perdere ancora qualcos'altro.

Ecco perché Bob Dylan fa un bellissimo disco di Natale. E non si vergogna. Neanche di cantare in latino (dopo aver cantato in spagnolo e in italiano) durante Adeste fidelis". continua qui

dal Red River Shore di Paolo Vites

domenica 13 dicembre 2009

Motociclette > verso il Faiallo con un commercialista


"Un sabato mattina non tanto di buon ora, ci siamo io (Guzzi Stelvio), Alberto (coriaceo motociclista piemontese in sella alla sua bellissima BMW R100 GS) e il Commercialista (KTM Adventure S rialzata a cui si accede con scaletta Alitalia). Alla partenza si fa benzina, ma non prendiamo il caffè. Un piccolo allarme si accende nel retro della mia testa, ma penso: "ok, è più divertente fermarsi dopo essersi riscaldati". continua qui

Motociclette: "il blog di moto scritto da e per il “resto di noi”, il motociclista comune. Con più passione che con cognizione di causa. Il motociclista romantico, quello che preferisce guardarsi attorno piuttosto che tenere gli occhi incollati alla strada, e che si emoziona più per il rombo di un motore che per la velocità o la potenza. Il motociclista turista, alla ricerca di itinerari fuori dal caos".

domenica 6 dicembre 2009

fatico a capire > intelligenza artificiale


Ieri sera il bancomat mi fa: "Tra 2 giorni è il suo compleanno, Auguri!", al che all'inizio mi ha fatto piacere che qualcuno si ricordasse, mi sono guardato un pò attorno ma c'era altra gente che aspettava il suo turno, ho pensato fosse meglio sbrigarsi, poi però ci ho ripensato e di botto ho detto "Ah però non si fanno gli auguri prima!". A questo punto il bancomat, in evidente difficoltà, forse anche non si aspettava questo contrattacco, per togliersi d'impaccio, "Saldo o prelievo?"

fatico a capire, cronaca quotidiana sottilmente surreale da Federico, ingegnere. Un po' Marcovaldo.